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Valle Corsaglia

 

Rifugio NAVONERA - Gen. Giovanni SIMONETTI (1432 m)

 

Località: Colla della Navonera, Comune di Roburent
Proprietà: A.N.A. Mondovì
Accesso: Su strada sterrata da Valcasotto.
Servizi: 40 posti letto con materassi e coperte, servizi igienici interni, cucina, stanza per i disabili, sala da pranzo, tre camere da letto e solarium. Apertura previo ritiro chiavi.

Ristrutturato dagli alpini del gruppo di San Giovanni dei Govoni di Mondovì, è stato inaugurato il 28 agosto 2011, al termine di lavori cominciati nel 2006. La storia dell'edificio è quantomai tormentata: ottenuto dal Corpo Statale della Forestale, viene preso in consegna da Sandro Comino e trasformato nel primo rifugio alpino della Sezione CAI di Mondovì. Viene intitolato all'alpinista monregalese Tinto Prato, amico del Comino e caduto in mare al comando della sua motonave agli inizi della seconda guerra mondiale. Divenuto caserma della GAF nella seconda guerra mondiale, dopo l'armistizio dell'8 settembre il rifugio diventa base partigiana. Viene fatto saltare il 23 novembre del 1943 in ottemperanza ad un accordo stipulato tra il comando tedesco e i partigiani di stanza in Val Casotto.

 

 

Bivacco Franco CAVARERO (2180 m)

 

Località: Conca del Lago Revelli, Comune di Ormea
Proprietà: CAI Mondovì
Accesso:Itinerario 04.01
Servizi: 12 posti letto su tavolato con materassi e coperte, illuminazione fotovoltaica, stufa a legna, tavolo con sedie, sorgente acqua esterna (poca), sempre aperto.

Prefabbricato in legno e metallo costruito nel 1972. E' dedicato alla memoria dell'alpinista monregalese Franco Cavarero, giovane socio travolto da una valanga durante un'uscita scialpinistica al Mondolé nel 1963.

 


9 - L'imponente parete NE del Monte Mongioie (2006)

Una volta raggiunta la Sella Revelli, questo itinerario, che rappresenta la via di accesso più comoda al Bivacco Cavarero, svela tutto il suo fascino. La traversata verso il Bocchino dell'Aseo offre spettacolari panorami, sia alle spalle sulla Conca Revelli ed il Pizzo d'Ormea, sia di fronte sulle pareti del Mongioie.

A

Da Stalla Rossa (1090 m) a:

Dislivello
[m]

Dislivello A/R
[m]

Tempo
[h:mm]

Tempo A/R
[h:mm]

Distanza
[m]

Difficoltà

Segnavia

B

Sella Revelli (2000 m)

+910 / -0

+910 / -910

2:35

4:30

6290

E

-

C

Bivacco Cavarero (2200m)

+1110 / -0

+1110 / -1110

3:15

5:35

7410

E

-

D

Bocchino dell'Aseo (2292m)

+1342 / -140

+1482 / -1482

4:20

7:30

9740

E

-

Descrizione: Trascurato il ponte sulla sinistra, si segue la sterrata che sale decisa nella faggeta. Lasciata una diramazione sulla destra in salita e, poco oltre, una sulla sinistra in discesa, la pendenza diminuisce e il cammino prosegue monotono nel bosco. Dopo una prima piccola radura, se ne raggiunge una seconda più ampia, sede del Gias Traversa. 
Staccato a sinistra il sentiero E6 (vedi descrizione sotto), con due tornanti la strada sale alle spalle del gias prima di iniziare un lungo traverso in salita attraverso pendii coperti da detriti e rada vegetazione arbustiva. A q.1570 circa (punto in cui passa anche il sentiero E6) la strada guada con una cunetta in cemento il Torrente Corsaglia, quindi si sposta in destra orografica e guadagna quota, ora su fondo inerbito, con alcune ampie svolte. Dopo aver incrociato il sentiero altre due volte, la strada termina in un piccolo ripiano prativo 13.

In corrispondenza del tornante verso destra che la strada compie al Gias Traversa, si stacca a sinistra il sentiero (segnavia E6) per il Bivacco Cavarero. E' questo uno dei rari casi in cui conviene procedere sulla strada piuttosto che sul sentiero, ormai in condizioni decisamente malagevoli. Se ne riporta comunque di seguito la descrizione per motivi di completezza. 
Lasciata la strada, il sentiero (segnavia bianco rossi evidenti) si dirige ad attraversare il Torrente Corsaglia; il ponte pedonale risulta tuttavia crollato, ed il torrente deve essere guadato (il passaggio non presenta difficoltà in caso di poca acqua, e si suggerisce il guado poco a valle del ponte). Inizialmente poco evidente ma ben segnalato, il sentiero attraversa un tratto di versante rovinato da una valanga, con numerose ramaglie ed alberi ad ostacolare il cammino. Dopo un tratto a fianco del torrente, il sentiero se ne allontana risalendo a tornanti lungo il versante destro orografico del vallone. Riavvicinatosi al torrente, a q.1570 circa incontra ed attraversa la strada sterrata. Superata a stretti tornanti una balza, il sentiero entra in una conca pascoliva, lasciando a sinistra laSella di Sambiet (locale seminterrato con volta a botte per la conservazione dei formaggi d'alpeggio), in località Gias Sambiet.. Una traccia attraversa la conca tra una fitta vegetazione nitrofila quindi, in mezzo ad un'invadente vegetazione erbacea ed arbustiva, supera a tornanti una seconda balza. A q.1720 circa il sentiero torna sulla sterrata, che si lascia però pochi metri dopo per imboccare a destra la traccia che, tra erba e pietrame, taglia l'ultima curva della sterrata. A q.1740 circa il sentiero si ricongiunge definitivamente alla strada, pochi metri a valle del piccolo pianoro dove ha termine anche la strada stessa.

Il sentiero attraversa il pianoro tra rododendri e detriti, per poi salire una balza rocciosa con gli immancabili tornanti. Al successivo terrazzo, si guada il Rio di Revelli e, con altri tornanti, si sale l'ultima balza tra rocce montonate raggiungendo la Sella Revelli, porta d'accesso dell'omonima Conca Revelli.

La Sella Revelli

I due edifici seminterrati per la stagionatura dei formaggi che si trovano all'ingresso della Conca Revelli hanno una storia piuttosto lunga. A testimonianza della loro presenza già da molti decenni prima, nel 1846 l'amministrazione comunale di Ormea riconosce lo stato di degrado delle porte delle celle e ne dipone il ripristino, affidando i lavori a tal Giovanni Antonio Bologna di Ormea. Nel 1868 si rende necessario il rifacimento del tetto di una di esse, che viene coperto con loSE
La decentrata posizione dei due edifici rispetto ai pascoli che servivano, estesi in buona parte a valle delle celle, a quote comprese tra i 1100 e i 2100 metri, dipende da una vecchia clausola contrattuale: tutti i latticini prodotti dovevano essere obbligatoriamente avviati al Mercato di Ormea, cui venivano trasportati valicando la Colla del Pizzo. In epoche più recenti, come spiega una nota del 1956, i prodotti caseari iniziarono ad essere indirizzati al mercato di Mondovì, rendendo oltremodo scomodo l'utilizzo della Sella Revelli (i formaggi prodotti dovevano essere portati a stagionare fin quasi alla quota massima dell'alpe, i 2000 metri della Sella Revelli, quindi "ridiscesi" e portati a Mondovì). Per questa ragione si decise di spostare la stagionatura al Gias Sambiet sottano, alla quota di 1400m circa, in posizione più centrale rispetto ai pascoli della zona.

[A muntoo d' l'olpe]

Si lascia a sinistra la traccia per la Colla del Pizzo (segnavia E6), proseguendo verso destra (segnavia E6b) in direzione del Bivacco Cavarero. Il sentiero, che a questo punto si riduce a labile traccia ma ben segnalata, sale i pendii pascolivi sul versante N della Conca Revelli(salendo si può notare come il pianoro pascolivo fosse in origine costituito da più bacini lacustri, ormai interrati, ad eccezione del piccolo Lago Revelli). Raggiunta una piccola ma profonda incisione pluviale, si scende ad attraversarla proseguendo poi assai ripidi sulla cresta lungo il margine occidentale dell'impluvio. Arrivati alla sommità del solco, lo si riattraversa in direzione opposta, giungendo in poche decine di metri al Bivacco Cavarero (termine del segnavia E6b).
Si prosegue sui dossi inerbiti a O del bivacco, lungo una traccia segnalata che sale tra mirtilli e rododendri. Toccato un minuscolo laghetto, si piega a sinistra (S) per raggiungere un colletto. Quindi si traversa (OSO) a mezzacosta fino ad un successivo colletto , dove si piega a destra (NO) per salire la china prativa del Colletto Revelli; qui appare improvvisa l'imponente sagoma del Monte Mongioie. Si ridiscende ripidi per prati, fino a q.2220 circa, dove bisogna piegare a sinistra (SO) lungo una traccia che taglia il pendio tra detriti e magra erba (attenzione perchè proprio dove si deve svoltare compare un evidente sentiero che scende verso valle). Con un percorso in costa a saliscendi il sentiero attraversa ora prati ora detriti fino a portarsi ai piedi del Bocchino dell'Aseo, dove riceve da destra il più marcato sentiero proveniente dal Lago Raschera (segnavia E1). Con una breve salita si arriva infine alla prativa insellatura del Bocchino dell'Aseo.

Il toponimo "Aseo" e la via del sale

Per questo valico sarebbe transitata una antica via di comunicazione, una delle numerose 'Vie del Sale', che avrebbe collegato la Liguria con Mondovi', attraverso la Colla della Balma in Val Maudagna. Sul versante S del valico, il toponimo Pian dell'Olio avvalora le leggende sul luogo ove pare avvenissero gli scambi commerciali, mentre lo stesso toponimo del valico, Aseo (pronunciato localmente 'Asìo'), era noto come Bocchin dell'Aceto nei secoli XVII e XVIII.

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Mappa su base CTR Piemonte [?]

Accessi: Da Torre Mondovì si risale la Valle Corsaglia fino a Bossea. Proseguendo per Fontane, al primo tornante verso destra si staccano sulla sinistra due rotabili sterrate: quella di sinistra conduce a Mottoni, quella di destra a Stalla Buorch e Stalla Rossa. Si percorre quest'ultima seguendo le indicazioni per Stalla Rossa e Bivacco Cavarero, trascurando quindi il primo ponte a sinistra sul Torrente Corsaglia ma attraversando il secondo ponte (Ponte del Murao) sempre a sinistra. Superata Stalla Rossa (riconoscibile per la tinteggiatura rossastra del frontespizio), dopo qualche centinaio di metri si incontra una biforcazione: a sinistra un ponte porta ad una abitazione, mentre diritto la sterrata diventa interdetta al traffico privato e bisogna lasciare l'auto presso uno slargo per diverse auto subito prima della biforcazione. 
Sebbene con il fondo in buone condizioni, un guado su profonda cunetta in cemento poco prima di Stalla Rossa può causare problemi alle autovetture basse con il passo medio-lungo.
Note: Il tratto tra il Bivacco Cavarero e il Bocchino dell'Aseo, sebbene segnalato, si svolge su traccia e in totale assenza di paline segnaletiche. Richiede un minimo di dimestichezza con le carte topografiche. Prestare attenzione in caso di scarsa visibilità.

Web: caimondovi.it/index.php/rifugi/bivacco-cavarero

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